Lo scorso 14 maggio a Milano, presso il MUDECMuseo delle Culture si è tenuto il Primo Festival Internazionale di Poesia di Milano, organizzato dall’associazione MilanoFestivaLetteratura, già promotrice di numerosi eventi e iniziative culturali in città.
La vocazione “transnazionale” oltre che internazionale di Edicola Ediciones e la presenza nel nostro catalogo di un titolo, poi diventati due, di poesia mi hanno fatto pensare che sarebbe stata una buona occasione per farsi conoscere e anche per inserirsi in un contesto spesso “nascosto” e sommerso come quello poetico.

La nostra proposta di presentare “Fanon City Meu” di Jaime Luis Huenún è stata subito accettata dagli organizzatori. Essendo il Festival concomitante col Salone del Libro di Torino, purtroppo non è stato possibile avere con noi né gli editori né Paolo Agrati, poeta e traduttore dell’opera in italiano, ma “Fanon City Meu” ha preso voce grazie alla lettura interpretata dell’attrice Chiara Castiglioni, che ha catturato la platea col suo reading energico e brillante.
Permettetemi però un passo indietro, perché penso sia importante e doveroso descrivere il contesto in cui si è tenuto il Festival.
Il sabato primaverile e caldo ha permesso che fuori dal MUDEC, nel cortile antistante all’ingresso, si tenessero letture di poesie libere, mentre all’interno – nelle sale preposte al Festival – si alternassero incontri, dibattiti, reading ed eventi di varia natura legati alla poesia. L’ingresso era libero e il pubblico ha avuto accesso senza limitazioni, ma non era scontato che l’affluenza fosse così tanta e quindi sono rimasta colpita dalla quantità di persone presenti. Una varietà di giovani e meno giovani tutti lì per la poesia.
Il nostro reading è stato preceduto dall’incontro tra editori e pubblico “Pubblicare poesia nel nostro prosaico quotidiano” al quale ho preso parte in rappresentanza di Edicola Ediciones; con me Albalibri, La Vita Felice, Marcos y Marcos, Marco Saya editore, Pulcino Elefante, Libri Scheiwiller, rivista “Il Segnale”, Rediviva Edizioni. Il dibattito è stato moderato da Milton Fernàndez di Rayuela Edizioni.
Una platea curiosa e interessata è una platea che ascolta, che si pone propositivamente nei confronti di quanto riceve e il nostro libro, introdotto da me con un intervento di Milton Fernàndez sui Mapuche – comunità di appartenenza di Jaime Luis Huenún – è stato accolto con un partecipato silenzio. Chiara Castiglioni ha selezionato alcune poesie di “Fanon City Meu” e le ha portate al pubblico che ne è rimasto molto colpito, omaggiandola con un caloroso applauso finale.
Vorrei ora spendere due parole su questo piccolo gioiello: “Fanon City Meu” sa essere dolce, violento, triviale, drammatico e brillante allo stesso tempo. L’autore dà vita a una città immaginaria che sembra reale tanto è ben caratterizzata; l’intensità delle brevi poesie raccolte arriva dritta al cuore ed è difficile non restarne affascinati.
Al termine Chiara e io siamo state fermate da alcuni presenti che ci hanno fatto i complimenti e chiesto informazioni, segno che quel silenzio durante la lettura non è stato sinonimo di passività ma anzi di rispettoso coinvolgimento.

cop Fanon ebook

La poesia ha quindi creato un legame fra l’autore, il traduttore, l’editore, l’interprete e il fruitore finale, ossia il pubblico. Non è una catena meravigliosa? Tramite la poesia ci siamo connessi e “incontrati”, ma soprattutto grazie a questo evento così importante da un punto di vista non solo culturale e letterario ma anche sociale.
Il Festival Internazionale di Poesia di Milano è stata un’ottima occasione per guardarsi intorno, per incontrarsi e per dire ad alta voce “Hey, ci siamo anche noi e abbiamo voglia di conoscervi, oltre a farci conoscere!”.
Un sentito ringraziamento va a Cristiana Zamparo, Francesca Grimaldi e Milton Fernàndez che con impegno e passione hanno guidato questo grande evento, che mi auguro si ripeta.

Claudia Scano