Titolo: Kramp
Autore: Maria José Ferrada
Traduttore: Marta Rota Núnez
Editore: Edicola Ediciones
Collana: Al tiro
Pagine: 128

Lettori oggi vi porto una chicca stupefacente. Questo libro piccino ma di una potenza stupefacente, edito dalla meravigliosa Edicola Ediciones, è un piccolo gioiello, sia per il suo contenuto che per l’estetica.

Con una prosa delicata, ironica, sottile e profonda, l’autrice ci trasporta nella vita di M, sullo sfondo di un Cile nel periodo della dittatura di Pinochet. Di nessun personaggio verrà riportato il nome completo, non sapremo mai il nome reale dei personaggi.

M è una bambina che, quasi ogni giorno, marina la scuola e accompagna il padre, D, commesso viaggiatore, negli infiniti itinerari per vendere i materiali di ferramenta della ditta Kramp. Così M si ritrova ad affrontare il mondo degli adulti, raggirare la madre, che lei definisce quasi cieca dall’occhio sinistro, una madre incurante e distratta, resa cieca dalla vita,e scopriremo durante la narrazione del perché della sua apatia costante, del suo perdersi in un altro universo. M attraversa le strade polverose, formando una formidabile squadra di lavoro con il padre. M è una bambina arguta, perspicace, una fine osservatrice, e questo la aiuterà ad intercettare le debolezze altrui, impietosire i clienti e far aumentare le vendite del padre. Con la sua valigetta, le fondamentali scarpe lustre, da pulire sempre prima di attraversare la soglia di un nuovo negozio, M cerca di dare un senso e un volto alle cose, alla vita, ai sentimenti, agli avvenimenti, alla realtà, utilizzando come esempi gli oggetti tangibili della sua vita: gli oggetti di ferramenta che vende il padre.

“Quel che voglio dire è che ognuno cerca di spiegarsi il meccanismo delle cose con ciò che ha sottomano. Io, a sette anni, avevo allungato la mia e avevo trovato il catalogo dei prodotti Kramp”

E così si ritrova a vivere per due anni della sua infanzia, crescendo, maturando esteriormente, mentalmente e in consapevolezza, venendo a conoscenza di un corollario di personaggi tormentati dalla vita, con un padre che non sa mostrare affetto ma che in realtà la ama molto, che la tratta come un’adulta, le da lezioni di qualsiasi tipo, dalla scienza, alla fisica, così da colmare le lacune della sua conoscenza e della sua curiosità; non le da un ottimo esempio, ma si dimostra un ottimo capo, trattandola da pari. M realizza nella sua mente le sue idee di bambina, ha un quadro chiaro e preciso su come gira e funziona il mondo, sulla vita e sulle persone, fino al giorno in cui l’avventura finisce e si ritrova a dover affrontare con uno scossone drastico una svolta irrimediabile della sua vita e una madre che si risveglia da un torpore durato troppo a lungo.

Con la consapevolezza da adolescente, riattraversa quei due anni rivedendo negli occhi degli adulti il terrore di una società distrutta e distruttrice, la crudeltà non è tangibile, sanguinolenta, è silenziosa ma presente e reale, è una crudeltà storica che si ripercuote nelle vite di tutti i personaggi.

Questo libro mi ha emozionata, con una prosa delicata, quasi in punta di piedi, l’autrice riesce a scalfire i sentimenti, ti entra dentro e ti rende partecipe della vita di questa piccola bambina di 7 anni, così perspicace, così vorace e curiosa, un’immensa tenerezza ti invade ma nello stesso tempo c’è molta amarezza, perché tu da adulto lo vedi, vedi quella sottile angoscia che aleggia, vedi quelle persone tormentate, quella madre resa cieca dalla vita e dalla sofferenza, una bambina lasciata a sé stessa, un padre irresponsabile, individui tristi, alla continua ricerca di qualcosa. Ma nonostante ciò la tenerezza non ti abbandona, perché M non te lo permette, lei riesce a rendere tutto arguto e colorato, anche un paesaggio polveroso, desolato e anonimo, con le sue parole di bambina rivive e ti fa sorridere, perché lei riesce a dare un senso a tutto ciò che vede. Le svolte e la crescita di M sono un colpo al cuore, la tristezza e la verità si fanno tangibili e la consapevolezza prende il posto della bambina e delle scarpe lustre che hanno invaso i suoi ricordi d’infanzia e che nella consapevolezza le hanno mostrato la verità di ciò che si nascondeva oltre quelle scarpe, ciò che la terra nasconde e tace. Ho letto questo libro in poche ore, e me ne sono innamorata, credo che tutti dovrebbero leggere queste piccole perle poco conosciute, perché danno davvero tanto alla letteratura e, soprattutto, a noi lettori.

Maria José Ferrada (Temuco, 1977) è una giornalista, poetessa e scrittrice cilena. I suoi libri per bambini sono stati pubblicati in Cile, Spagna, Argentina, Colombia, Messico, Brasile, Giappone e Italia. Ha ricevuto numerosi riconoscimenti.

Pubblicato nel blog Ossigeno d’inchiostro.