In  un mondo – quello delle storie a fumetti – sempre più guidato dalla fantasia dell’autore, è raro trovare volumi che decidano di adottare un approccio più serio; di affrontare episodi realmente accaduti. Senza ombra di dubbio, però, Gli Anni di Allende è stato concepito per raggiungere quest’obiettivo.

Edito e pubblicato da Edicola Ediciones, il centinaio di pagine in bianco e nero che ci è arrivato in redazione qualche settimana fa racconta una delle crisi di governo più importanti per lo sviluppo geopolitico del continente americano. Resta solo da capire se gli autori siano riusciti o meno a fare centro!

Un Salto Nel Passato

America Centrale; fine degli anni 60: la relativa stabilità del regime di Cuba è un enorme dito medio che si staglia sul Mar dei Caraibi, a poche centinaia di kilometri dalle coste della Florida. Neanche il tradizionale intervenzionismo degli Stati Uniti sembra aver risolto la questione, mentre il neoletto Richard Nixon si mangia le mani e Castro se la ride dal suo palazzo presidenziale.

Anche nella parte meridionale del continente, le genti sono in fermento. Gli Anni di Allende ci porta in Chile, nella borsa del reporter “gringo” John Nitsch, inviato nel paese per seguire più da vicino le imminenti elezioni presidenziali. Sarà attraverso i suoi occhi e la sua penna che ci verrà offerto uno sguardo sui prossimi tre anni.

Nel 1969, il governo Chileno è ad un bivio. Forte del successo cubano e stufo delle disuguaglianze tra classi sociali, il popolo spinge per una rivoluzione popolare. Sia i partiti di destra che la tradizionale democrazia cristiana perdono consensi mentre una nuova figura si fa spazio nel tumulto che è il panorama politico del tempo.

L’elezione di Salvador Allende, però, complica ulteriormente le cose. Presto l’intera nazione, divisa tra sostenitori ed oppositori del nuovo governo, è ad un passo dalla guerra civile. Riuscirà John – in bilico tra passione personale ed etica giornalistica – a trovare il proprio posto in  questo ciclone di eventi?

Attenta Imparzialità Narrativa

Nell’era dell’informazione digitale, qualsiasi media può essere usato per “tirare acqua al proprio mulino”. L’episodio di Liz Wahl – reporter americana che nel 2014 ha denunciato in diretta l’agenda politica dell’emittente Russia Today – ci mostra quanto sia facile manipolare la narrativa per mettere in buona o cattiva luce le parti implicate in un qualsiasi scontro.

Al contrario, Carlos Reyes e Rodrigo Elgueta sembrano aver scelto la strada dell’imparzialità per la loro opera a fumetti. Non ci sono vincitori ne vinti; ne eroi ne cattivi in Gli Anni di Allende, ma solo le azioni di un popolo alla ricerca di un futuro migliore per se stessi e per la propria nazione. Che si parli del fronte popolare filogovernativo o dei gruppi paramilitari di destra, tutti sembrano avere delle ottime ragioni per seguire la linea d’azione da loro scelta.

Mentre i libri di storia, in ultima analisi, sottolineano il fallimento del metodo socialista cileno, il fumetto lascia al lettore la possibilità di crearsi la propria opinione degli eventi; pur prestando attenzione alla veridicità di ciò che propone. Non c’è modo di sfuggire al colpo di stato e al suicidio, ma rimarremo speranzosi che le cose possano andare diversamente fino all’ultima tavola!

Sfumature Di Grigio Su Pagine Bianche

Lo stile e l’approccio scelto dagli  autori rendono Gli Anni di Allende un perfetto documento storiografico; qualcosa che è  forse più efficace a livello informativo dei tanti documentari filoamericani e dei pedanti manuali ancora utilizzati nelle scuole e nelle università per affrontare l’argomento ai giorni nostri.

D’altro canto – salvo rare eccezioni – queste pagine della storia mondiale sono spesso ignorate dall’opinione pubblica e dai professori, che preferiscono concentrarsi sulle eccitanti avventure del nord del mondopiuttosto che sulle crisi e la povertà del sud. Ciò gioca indubbiamente a favore del fumetto, che si ritrova a poter conquistare una fetta di mercato spesso lasciata a se stessa.

L’analisi non sarebbe completa senza un’occhiata alle scelte più propriamente tipografiche di questo lavoro. Le tonalità di grigio sulle pagine bianche, perfette per le tematiche affrontate, donano a Gli Anni d’Allende l’aspetto di un vecchio giornale degli anni ’70 – rinforzando ulteriolmente l’idea che davanti ai nostri occhi ci sia il report di un giornalista del tempo; non un fumetto in versione digitale!

Per Finire…

Non credo sia necessario sottolineare – visto il contenuto di questa recensione – quanto Gli Anni di Allende mi abbia lasciato particolarmente sopreso. Anche nel mezzo di un’ostica sessione d’esami, ho voluto ritagliarmi del tempo per gustare ogni singola pagina ed immergermi completamente nella storia dei protagonisti.

Personalmente, voglio pensare che questo fumetto – acquistabile su Amazon per meno di 14 Euro – si sia guadagnato un posto in ognuna delle nostre librerie. La speranza è quella che altre opere simili – magari incentrate su momenti storici che potrebbero meritare un po’ più di fama – vedano presto la luce del sole!

Pubblicato su The Indie Toaster.