di Matteo Rubbini

© foto di Lorenzo Prodon

 

Portomaggiore forse quasi non lo sa, mentre assopita rimane distesa tra Ferrara e Ravenna, che dentro una delle sue case a volte riposano i fondatori di una casa editrice Garibaldina, sospesa tra l’Italia e il Cile e con un punto di inizio più a sud verso Ortona, piccolo paese di un Abruzzo di altri tempi.

In quelle mura, a due passi dal continuo via vai della stazione dei treni della cittadina portuense, c’è la  storia di Edicola Ediciones raccontata dai fondatori Alice Rifelli e Paolo Primavera.

Il nome della casa editrice infatti affonda le radici nella terra d’Abruzzo, precisamente dall’edicola della famiglia di Paolo, attorno alle quale, nel corso degli anni, si è creata una comunità di persone attente alla lettura e alle scelte culturali.

Ma qual è lo scopo di Edicola Ediciones?

Il fine ultimo assume la forma di un ponte di carta, quello da costruire idealmente tra l’Italia e il Cile: tradurre in italiano i più interessanti autori cileni e proporre, in lingua spagnola, autori dello stivale oltre i flutti dell’oceano.

L’amore per il Cile è nato dieci anni fa, durante il primo viaggio di Paolo in cui faceva il fotografo.

Una volta ho pubblicato un libro di fotografia, sto parlando di tantissimi anni fa quando ancora ‘il libro era il futuro’. Ricordo che fu imbarazzante scrivere il testo alle foto, come mi aveva imposto l’editore.

La decisione di intraprendere la strada dell’editoria è avvenuta solo successivamente e a seguito dell’amore incondizionato di Paolo per il Cile, quando  ha deciso di eleggerlo come casa.

Per anni ha lavorato all’università di Santiago grazie alla cattedra di fotografia documentaria, ma un ritorno in Italia ed un master in editoria ha fatto maturare l’idea, attorno al 2010, di proseguire idealmente l’attività di famiglia.

L’ho chiamata Edicola Edizioni perchè non ho proseguito con l’edicola di famiglia di Ortona.

In breve tempo sono usciti i primi due titoli per l’appunto di un’italiana, Solidea Ruggiero che ha scritto “Io che non conosco la vergogna” e di un cileno: Luis Landa “Io non ho intenzione di lamentarmi”.

Attualmente sono ventuno le opere in catalogo presso Edicola Ediciones: 12 titoli in italiano e 9 in spagnolo.

La prima collana è stata “Media hora” – ricorda Alice –  tradotto sarebbe “mezz’ora”, è la collana dedicata ai racconti e prevede una certa capacità di sperimentazione stilistica, poi c’è la collana di poesia e  “al tiro” titolo che significa ‘rapido’ ed è dedicata al meglio della narrativa cilena contemporanea e predilige formati brevi, testi intensi, fulminei. Infine abbiamo la sezione dedicata alle graphic novel.

Al netto del nobile intento, l’attuale mondo dell’editoria e dell’attuale pubblico non riserva di certo grandi aiuti ai nuovi editori, ma Edicola Edizioni ha la sua formula per poter vivere e non sopravvivere nell’odierno mercato fatto di libri usa e getta e di decine di sfumature di grigio.

La nostra forza è quella di esserci costruiti un’identità forte, una nicchia in modo tale che il lettore ti riconosca e si fidi di te continuando a interessarsi a quello che fai.

In chiusura Paolo ha risposto alla domanda:”Se dovessi descrivere l’attività di editore con un titolo di un libro, quale useresti?”.

Io direi il titolo di un racconto di Dostoevskij “Il sogno di un uomo ridicolo” e anche con “La confraternita del Chianti” di John Fante. Sarebbe un connubio perfetto.

Pubblicato in Ferrara by night.