A furia di sentir parlare dei prodotti Kramp, cominciai a usarli per capire come funzionava il mondo, e così, mentre i miei compagni dedicavano poesie agli alberi e al sole dell’estate, io rendevo omaggio a spioncini, pinze e seghetti. Inventavo anche congegni come “La Macchina per sommare” composta da un rettangolo di truciolato, chiodi e dadi (era un banalissimo abaco, ma io la chiamavo così, “La Macchina per sommare”). Mi ricordo che durante un campeggio uscimmo a guardare le stelle e, usando la Croce del Sud come punto di riferimento, spiegai ai miei compagni che quelle che scintillavano in lontananza non erano stelle, ma bullette da mezzo pollice con cui il Grande Falegname aveva appeso tutto in cielo. Noi inclusi. Quel che voglio dire è che ognuno cerca di spiegarsi il meccanismo delle cose con ciò che ha sottomano. Io, a sette anni, avevo allungato la mia e avevo trovato il catalogo dei prodotti Kramp.

 Questo libro si apre con un omaggio a “Paper Moon”, un film di Bogdanovich del 1973 dove un padre e una figlia si ritrovano, diventando compagni di viaggio e di piccole truffe sulle polverose strade degli States.

Provincia cilena. M, la protagonista di sette anni, è molto attratta dal lavoro del padre D che per vivere fa il rappresentante di prodotti di ferramenta, marca Kramp. Un giorno M, figlia invisibile agli occhi di una madre apparentemente assente, inizia a marinare la scuola per seguire il padre nei suoi affari.

Si forma così una coppia complice: M e D.

Una bugia che si protrae un giorno dopo l’altro, perché se da una parte M si diverte un mondo a fare da assistente al padre, dall’altra D realizza che la presenza della bimbetta incrementa notevolmente gli affari.

Sembra una storia come tante, nemmeno troppo originale.

Senonché il mondo dei commessi viaggiatori, con i suoi riti, le sue regole e le sue furbizie, diviene l’espediente narrativo per questo breve romanzo on the road.

María José Ferrada fa raccontare a una M adolescente la storia degli anni trascorsi a fianco di questo strano padre, durante i quali la bimba intraprende un viaggio speciale, che la vedrà crescere e prendere coscienza di parecchi aspetti della vita e del suo paese, il Chile di Pinochet.

Eccola la grande scenografia. Un paese con i suoi fantasmi, tanti e ben nascosti, che viene filtrato dagli occhi cristallini di M che per natura osserva, classifica e semplifica, dando un senso anche al dolore.

I personaggi di questo romanzo sembrano figurine ritagliate da un libro per bambini e le strade secondarie sulle quali viaggiano a bordo della loro R4 fanno da teatro ai pensieri e i valori di un intero paese.

C’è amarezza in questo romanzo apparentemente scintillante.

Ma c’è anche un incredibile godimento nel seguire i ragionamenti di M, genuini e consolatori come un dulce de leche.

“I viaggi che più mi piacevano erano quelli di ritorno. E non perché alla fine della strada ci fosse casa mia, ma per il gioco di luce che si produceva nel tardo pomeriggio e che semplificava tutto. A quell’ora, il mondo somigliava alla miniatura che avevo visto in uno dei tanti negozi di ferramenta in cui andavamo. Qualcuno aveva ritagliato gli alberi e li aveva messi su quella linea retta che per convenzione chiamavamo strada, qualcuno aveva scolpito una casa e l’aveva messa li (aveva usato un paio di forbici e una sgorbia). E portando avanti quella riflessione, a cui mi spingeva la luce, qualcuno aveva modellato anche noi e ci aveva messo li.”

Kramp” è un piccolo libro che passa sottopelle. La sua scrittura, talmente semplice da apparire un racconto per bambini, arriva in modo diretto e profondo al nostro sentire. Leggere queste 123 pagine è come guardare negli occhi i personaggi e leggervi che, per quanto assurdo, anche l’orrore di una dittatura può essere raccontato con poesia, come una carezza lieve.

María José Ferrada (Temuco, 1977) è una giornalista, poetessa e scrittrice cilena. I suoi libri per bambini sono stati pubblicati in Cile, Spagna, Argentina, Colombia, Messico, Brasile, Giappone e Italia (Il segreto delle cose, Topipittori, 2017). Ha ricevuto numerosi riconoscimenti, tra cui il Premio Academia, assegnato dall’Academia Chilena de la Lengua, e il Premio Municipal de Literatura de Santiago. Kramp, il suo primo romanzo per adulti, ha ottenuto il Premio Mejor Novela 2017, assegnato dal Círculo de Críticos de Arte (Cile).

Marìa José Ferrada “Kramp”, pp.123, €12,60 Edicola Ediciones, 2018.

Giudizio: 5/5

Pubblicato in Cabaret Bisanzio, laboratorio di finzioni.