María José Ferrada, Kramp, Edicola Ed., 2018

A distanza di un anno dalla lettura di Chilean Electric di Nona Fernández, mi ritrovo tra le mani un nuovo libro di Edicola Edizioni, un altro gioiellino che,  rispondendo alle caratteristiche generali della collana “al tiro” (autori della letteratura contemporanea cilena i cui libri ricostruiscono il passato e la memoria tra l’intimo e il politico), condensa in poche pagine tanti spunti di riflessione. Si tratta di Kramp, di María José Ferrada, vincitore, in Cile, del Premio Mejor Novela 2017. Si è detto più volte che l’autrice, conosciuta nel Paese conosureño come autrice di libri per l’infanzia, con questo libro si rivolga per la prima volta ad un pubblico adulto. Concordo e non. Dopo i primissimi capitoli, affidati a un narratore esterno, la storia passa ad essere raccontata in prima persona, dalla sua protagonista, M, una ragazzina di sette anni che per un certo periodo della sua infanzia affianca D, suo padre, nel suo girovagare tra le ferramenta di paesini cileni come rappresentante dei prodotti Kramp.

Qual è il posto di una bambina di sette anni? Come può una bambina di sette anni riuscire a marinare per così tanto tempo la scuola e dedicarsi alla vendita al dettaglio di prodotti di ferramenta? Ebbene nel caso di M tutto questo è possibile grazie o a causa dei suoi genitori, apparentemente anaffettivi, privi di un piano educativo che accompagni la crescita della figlia. Entrambi schiacciati dalla Storia (quella del loro Paese, siamo negli anni 70): la madre sembra non voler vedere quello che le succede attorno (“mia madre era assente, non perché uscisse spesso di casa, ma perché una parte di lei ne aveva abbandonato il corpo e si rifiutava di tornare”) e il padre è incapace di uscire fuori dal suo ordine delle cose, al cui interno coinvolge e travolge anche M. Così, scarpe lucide ai piedi, valigetta professionale a seguito e sguardo ammaliatore e pronto ad adattarsi alla psicologia del negoziante di turno, M inizia ad accompagnare il padre con sempre più frequenza, fino a farlo diventare un lavoro. In assenza di punti di riferimento per la sua crescita, il catalogo Kramp diventa il suo vademecum per la vita, attraverso il quale capire e interpretare il mondo e le persone; il padre una sorta di educatore-tutor (tutto il rapporto affettivo tra i due passa attraverso il catalogo Kramp e le sue vendite), gli altri rappresentati i membri di una famiglia allargata. M e D trovano un loro equilibrio, M in particolare. Offre prestazioni lavorative (viene anche concessa come aiutante di un altro agente) e riceve in cambio regali, soldi e una parvenza di struttura familiare all’interno della quale collocarsi e da cui trarre regole di vita da seguire e rispettare.

Ma i fantasmi della Storia fanno ben presto il loro ingresso nella storia. Sono loro a spiegare l’assenza della madre ma anche l’alone di tristezza che sembra gravare su tutti i personaggi. I fantasmi altro non sono che i desaparecidos della tremenda dittatura vissuta dal Paese a partire dagli anni 70 del Novecento che ha cancellato un’intera generazione e reso orfana la seguente. Orfani non solo di genitori o familiari, ma anche di punti di riferimento, di istituzioni in cui credere e di vita da vivere. Il ritrovamento di questi fantasmi rompe la “realtà” della piccola M e il torpore di sua madre. Si ristabiliscono i ruoli. E mentre i prodotti Kramp cadono lentamente in disuso e il loro catalogo ingiallisce rimanendo bloccato nel passato, M reimposta il suo percorso di crescita e si avvia verso l’adolescenza. E dunque sì, credo che Kramp sia un libro per adulti ma credo anche sia molto di più. L’autrice si muove tra diverse generazioni e scrive per diverse generazioni di lettori. Kramp è un romanzo sulla crescita, sul cambiamento, sul passaggio dall’infanzia all’età adulta di una bambina, M, che, da sola, impara a destreggiarsi tra gli ostacoli della vita e ad andare avanti.

María José Ferrada è una giornalista, poetessa e scrittrice cilena. I suoi libri per bambini sono stati pubblicati in Cile, Spagna, Argentina, Colombia, Messico, Brasile, Giappone e Italia (Il segreto delle cose, Topipittori, 2017). Ha ricevuto numerosi riconoscimenti, tra cui il Premio Academia, assegnato dall’Accademia Chilena de la Lengua, e il Premio Municipal de Literatura de Santiago. Kramp ha ottenuto il Premio Mejor Novela 2017, assegnato dal Circulo de Crìticos de Arte 2017.

Pubblicato su La macchina sognante.