Il signor Nestor, emigrato rasta del Suriname, come ogni lunedì mattina alle nove, entra, saluta e prende la busta di Supersage che gli allungo. Si fa una grossa canna appoggiato al bancone, guarda silenziosamente il vuoto, poi sfila la sua rivista dalla tasca posteriore dei jeans e mi legge l’oroscopo:
– Riparte una nuova settimana di lavoro, Sagittario. Se controlli il saldo bancario o la resa degli investimenti non puoi che essere felice. La Luna entra in Acquario, gli incontri previsti in agenda prendono una buona piega. In amore liete sorprese se le saprai cogliere.
– Grazie, signor Nestor, lo terrò presente.
Lui mette i soldi sul bancone, saluta con un cenno del capo e se ne va.
Non ho mai fatto molto affidament alle sue previsioni. Del resto il giornale da cui legge l’oroscopo è paccottiglia gossip per anziane sclerotiche. Ignoro il motivo per cui lo compri e soprattutto perché venga al negozio a fare l’oracolo rasta. In ogni modo mi diverte. Nestor è un buon tipo. Tranquillo, abitudinario. Cosa diceva l’oroscopo? “Se controlli il saldo bancario non puoi che essere felice”… insomma, dipende se il conto in rosso può dare felicità… “in amore liete sorprese se le saprai cogliere”, speriamo, anche se mi sembra una profezia da indovino dei poveri.
La musica è bassa. L’odore pregnante di erba invade l’aria.
Lavo qualche bicchiere rimasto nel lavello da ieri sera. Controllo i cd, perfettamente sistemati in ordine alfabetico, sulle mensole alle mie spalle. Mi siedo sullo sgabello e guardo, con pacatezza e serenità, questo piccolo locale in cui sono capitato per sbaglio e da dove, da tre anni, conduco un’esistenza lavorativa tranquilla.

“Un tango per Victor” di Lorenzo Mazzoni
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