Lo scrittore ha incontrato il pubblico nell’Ambasciata del Cile a Roma, e ha illustrato il suo romanzo insieme al ministro consigliere Patricia Ríos, incaricato d’affari in Italia, e a Paolo Primavera, di Edicola Ediciones.

“La finzione non è una fantasia, ma è sempre una forma distinta, esplorativa di trattare la realtà”. Questo il “credo” di Francisco Ovando, giovane scrittore cileno, in Italia per presentare il suo romanzo “Tutta la luce del campo aperto” (“Casa volada”), tradotto da Giorgia Esposito e pubblicato dalla casa editrice italo-cilena Edicola Ediciones.

Ovando ha incontrato il pubblico ieri nell’Ambasciata del Cile a Roma, e ha illustrato il suo romanzo insieme al ministro consigliere Patricia Ríos, incaricato d’affari in Italia, e a Paolo Primavera, di Edicola Ediciones.

Ovando ambasciata Roma 2“Tutta la luce del campo” aperto all’Ambasciata di Roma

Vincitore dei premi Roberto Bolaño e José Nuez Martín, “Tutta la luce del campo aperto” è stato celebrato dalla critica come uno dei più importanti esordi della nuova letteratura cilena. Costruito su diversi piani di lettura, è un raffinato gioco di specchi nel quale si riflettono le vicende di David Arqueros, aspirante scrittore, di Alfredo Valenzuela Puelma, pittore misero e folle, autore del primo nudo cileno, della vecchia Justiniana, esperta di ornitomanzia, e di Alina, colei che – irrompendo con violenza nella storia – detterà le regole definitive del gioco.

Tra amara ironia, rituali di divinazione e indizi nascosti sotto le pieghe di un tappeto orientale, Ovando costruisce una trama oscura e frammentata, dove le vertigini della finzione letteraria finiscono col penetrare le sequenze del reale, sollevando una riflessione sperimentale su temi universali come il desiderio, la morte, l’arte e l’amore.

Ovando è nato a Rancagua (Cile) nel 1989. Ha fatto parte del programma di scrittura creativa in spagnolo dell’Università di New York. È autore della fantasia apocalittica “Acerca de Suarez” (ed. Pez Espiral, 2016). “Tutta la luce del campo aperto”, pubblicato in Cile da Editorial Cuneta nel 2013, è il suo primo romanzo tradotto in Italia.

Pubblicato in Rai News.