Nello storico quartiere Yungay di Santiago, tra i coloratissimi murales e le “casas patrimoniales”, c’è il Chancho Seis, dove si va per bere una birra e ascoltare i giovani poeti declamare i propri versi. Si alternano sul palco, leggono, ascoltano le reazioni del pubblico, sempre si allontanano tra il rumore degli applausi. La poesia in Cile non è solo nelle librerie e nelle biblioteche, ma anche nei locali e nelle strade. Nel paese di Pablo Neruda e Gabriela Mistral, di Pablo de Rokha, Nicanor Parra e Vicente Huidobro, la poesia è “una canzone di strada”. Ed è proprio al titolo della poesia di Cesare Pavese (Dal mattino alla sera girare ubriachi/e guardare ridendo i passanti che vanno/e che godono tutti – anche i brutti – a sentirsi per strada) che si ispira la collana Canción Callejera di Edicola Ediciones, nata nel 2015 da un’idea di Raúl Hernández e Paolo Primavera, per pubblicare in patria le giovani voci della poesia cilena.
A un anno di distanza i primi due titoli della collana, “El nacimiento de la hebra” e “Este pasar de cosas“, sono entrambi tra i finalisti del Premio Municipal de Literatura, nella sezione poesia. Due titoli su quattro finalisti sono stati pubblicati da Edicola Ediciones e, soprattutto, due finalisti su quattro sono donne. Brindiamo pieni di orgoglio alle autrici, Julieta Marchant e Angélica Panes, all’illustratrice di collana, Aracelli Salinas Vargas, al direttore di collana Raul Hernandez e alla poesia di strada.
Per i lettori italiani, i due libri finalisti al Premio Municipal de Literatura sono disponibili su questo sito in versione digitale in lingua spagnola: clicca qui per “El nacimiento de la hebra” di Julieta Marchant e qui per “Este pasar de cosas” di Angélica Panes.