Non finirò mai di ringraziare i ragazzi di Edicola Edizioni per la capacità con cui stanno scandagliano il panorama della letteratura cilena per portare in Italia libri come quello che ho appena finito di leggere.

Tony Nessuno di Andrés Montero è uno di quei libri a cui ti viene voglia di appiccicare subito l’aggettivo “onirico”. Da un lato per il tipo di storia che racconta, dall’altro per il modo e lo stile con cui questa storia è raccontata.
Andiamo per ordine. Stiamo parlando del Grande Circo Garmendia che, a discapito del nome, di grande non ha quasi nulla. Un circo piccolo, costretto a girare in continuazione tra una città e l’altra con somma fatica (tre ore per smontare tutto l’armamentario, se va bene e se lavorano tutti in armonia), un circo che non ha bestie feroci e che quando le ha, beh, non finisce bene. I membri di questa famiglia sono personaggi dai nomi caratteristici. C’è il vecchio Malaquias, burbero capo famiglia, autoproclamatosi erede della dinastia. C’è la zia Magdalena, donna tutta d’un pezzo e poi Tony Mora, Tony Mirtillo, il fantasma di Tony Sigaretta ed infine la piccola narratrice (che nel corso della storia crescerà), novella Shahrazàd che con le sue storie riuscirà a mantenere in vita il circo e infine il bambino portato dall’arabo (assieme a due volume de “Le mille e una notte”) che nessuno vuole e che sembra portar male. Si sa, la gente del circo è superstiziosa.

Già di per sé questo insieme di personaggi può darci la misura dello spirito di questo libro. Poi, come se non bastasse, ci si mette anche lo stile di Andrés Montero. Quel raccontare a salti, riferirsi al passato e poi tornare al presente per far avanzare ancora di più la storia, per poi ritornare ancora al passato e svelare piccoli particolari che alla lunga avranno la loro importanza. Un tono sognante, una ricerca della digressione che è imparentata con il libro già citato, quel “Le mille e una notte” che tanta importanza ha nell’economia del libro.

Ho altre due cose da aggiungere. Altre due cose che fanno di questo libro un libro che vi consiglio di leggere. La prima è la copertina di Hernán Chavar. Ok, ovviamente per leggere la storia la copertina potrebbe anche non esserci, ma se la storia merita è giusto che ci sia anche una bella copertina e questa a mio parere è bellissima (ma se guardate il catalogo di Edicola non ne trovate di brutte”. La seconda cosa è la traduzione di Giulia Zavagna. Da quando ho aperto il blog trovo Giulia Zavagna un po’ ovunque e se non corressi il rischio di calpestare un terreno che non è mio e di cui conosco poco mi verrebbe da dire che sta migliorando di libro in libro.

Andrés Montero (Santiago de Chile, 1990) è uno scrittore e cantastorie cileno. Fondatore della compagnia teatrale La Matrioska, organizza laboratori di lettura scenica e narrazione orale in Cile, Argentina, Perù, Bolivia, Paraguay, Uruguay, Brasile, Colombia, Messico e Stati Uniti. È autore dei libri di racconti La inútil perfección y otros cuentos sepiosos (LOM, 2012), Narrando nuestra memoria: cuentacuentos de Yungay y La Victoria (Al Aire Libro Editora, 2014), e del libro per ragazzi Alguien toca la puerta. Leyendas chilenas (SM, 2016).

Tony Nessuno (La Pollera Ediciones, 2016) è il suo primo romanzo, di recente vincitore del Premio Iberoamericano de Novela Elena Poniatowska 2017, e la sua prima opera tradotta in italiano.

Pubblicato su Senzaudio.