Chi tra voi ha già tenuto in mano il nostro ultimo libro, Qui solo per poco di María Ospina Pizano, o la ristampa de L’anno in cui parlammo con il mare di Andrés Montero, potrebbe aver notato qualcosa di diverso: un nuovo segno grafico abbraccia il titolo del romanzo e il nome di chi lo ha scritto, mentre l’illustrazione in copertina si spinge oltre i limiti della pagina, conquistando anche lo spazio dell’aletta interna. Questi cambiamenti fanno parte di un rinnovamento della veste grafica che gli editori hanno deciso di regalarsi e regalarci in occasione del decimo anniversario della casa editrice. Perciò questo mese abbiamo deciso di dedicare il nostro approfondimento a questo progetto: il malón ospita infatti le voci di Alice e Paolo che ci raccontano del rinnovamento grafico, riflettendo anche sul percorso di Edicola negli ultimi 10 anni. Alla fine della newsletter potrete sbirciare dietro le quinte del progetto grazie a una galleria di immagini che mostrano alcune delle prove che sono state fatte prima di arrivare alla grafica che vediamo oggi.
10 ANNI DI “FARE LIBRI”: BUON COMPLEANNO, EDICOLA!
L’avventura italiana di Edicola inizia nel 2015 e il decimo anniversario di questo progetto editoriale rappresenta un traguardo importante. Nel corso degli anni, Edicola ha costruito un ampio catalogo, pubblicando – solo in Italia – 60 libri e portando nel nostro paese le voci di scrittori ispano-americani di rilievo come Pedro Lemebel, Gabriela Mistral, Alejandra Costamagna, Cynthia Rimsky, Nona Ferndández, María Moreno e Raúl Zurita. Durante il percorso ci sono state molte soddisfazioni e riconoscimenti, come l’assegnazione del Premio Andersen nel 2019 (per la pubblicazione di A sud dell’Alameda di Lola Larra e Vicente Reinamontes) e del Premio Nazionale per la Traduzione nel 2024. Al di là dei riconoscimenti ufficiali, è stato soprattutto un percorso di scoperta di cosa significhi lavorare nel mondo del libro: Alice e Paolo ci raccontano che nel tempo hanno acquisito più consapevolezza di cosa volesse dire per loro “fare libri” e del modo in cui volevano farlo. Negli anni hanno ampliato gli orizzonti di Edicola, passando dal pubblicare esclusivamente testi di autrici e autori cileni all’aprire le porte ad altri paesi come l’Argentina, la Colombia e prossimamente l’Uruguay. Allo stesso tempo hanno maturato anche una visione più chiara di cosa, come e quanto pubblicare, assestandosi su quel numero di nuovi titoli all’anno che permette loro di garantire cura, passione e qualità a ogni passaggio, dalla selezione alla traduzione dei testi, dall’impaginazione alla veste grafica.
TORNARE ALLE ORIGINI: LA NUOVA VESTE GRAFICA DI EDICOLA
La grafica dei libri è ciò che li rende immediatamente riconoscibili all’occhio di librai, libraie, lettori e lettrici ed è una parte fondamentale dell’identità di ogni casa editrice. Nel pensare a una nuova veste, Alice e Paolo volevano essere sicuri che i loro libri fossero ancora più riconoscibili, ma anche che la nuova grafica continuasse a rappresentare il loro modo di lavorare. Per questo hanno scelto di non stravolgere completamente l’aspetto delle loro copertine, ma piuttosto di ritornare alle origini, ovvero al logo della casa editrice. Nel logo di Edicola, nato nel 2012 tra Spagna e Cile, la E rappresenta un bancone in cui l’uomo col cappello è qualcuno che compra o che vende, secondo la prospettiva di chi guarda. Il bancone è quello di un’edicola, anzi dell’edicola gestita dalla famiglia di Paolo a Ortona, di fronte al mare d’Abruzzo, e rimanda all’idea di piazza come luogo di scambio, incontro e condivisione. Il logo, e la piazza che questo evoca, sono diventati il punto di partenza del rinnovamento grafico e la E è cresciuta fino ad abbracciare il titolo del libro e il nome dell’autore o autrice per suggerire la necessità di rimettere le storie al centro del dialogo e della comunità.
All’interno di questa nuova impostazione, però, la copertina non solo si arricchisce di un nuovo (vecchio?) segno grafico, ma si espande: l’immagine, infatti, supera i limiti della pagina per andare a occupare anche lo spazio dell’aletta interna. Le illustrazioni sono da sempre un aspetto importantissimo del progetto di Edicola e parte di ciò che lo rende riconoscibile. Proprio per questo, in questa rinnovata identità grafica le immagini non potevano essere ristrette o ingabbiate dentro una cornice, ma avevano bisogno di allargarsi, prendendo ancora più spazio. Cosa ne pensate? Funziona?
«Ridurre l’immagine? Inserirla dentro una cornice? Creare una gabbia per gli elementi della copertina? Lasciare che ogni copertina sia diversa dalle altre? Queste sono le domande che negli ultimi mesi ci siamo fatti e da cui sono nate molte prove. Ma ogni volta c’era qualcosa che non ci convinceva, qualcosa che non tornava. Avevamo la sensazione di ragionare su strade già battute da altri. Fino a quando è arrivata la strada giusta. O almeno, quella giusta per noi.»